C’è un momento, per ogni motociclista, in cui il richiamo dell’isola si fa sentire più forte del rombo del motore. È un istante preciso, quando guardi la tua moto parcheggiata in garage e pensi: “E se fosse arrivato il momento di andare in Sardegna?”.

Per Mirko Milani, quel momento è arrivato, e la compagna di viaggio non poteva che essere lei: la KTM 790 Adventure. Una moto nata per l’esplorazione, per i sentieri battuti dal maestrale, per le strade che si aprono tra il blu del mare e il verde profondo del Gennargentu, ma anche i sanpietrini e le buche di Roma!

L’inizio del viaggio: preparazione e manutenzione

Un’avventura, però, non si improvvisa. Prima di partire, Mirko lo sa bene, c’è da prendersi cura della sua KTM come si farebbe con un cavallo prima della battaglia.

✅ Controllo dei pneumatici, pressione e usura
✅ Olio motore fresco come una birra Ichnusa appena spillata
✅ Pastiglie dei freni, sospensioni e catena: tutto deve essere al 100% affidabile
✅ Navigatore aggiornato (ma con la voglia di perdersi lo stesso)
✅ Kit di emergenza, perché l’epica non perdona gli impreparati

Ogni dettaglio è fondamentale, perché in Sardegna ogni curva può essere poesia… o una trappola per chi sottovaluta l’asfalto che si scalda sotto il sole d’aprile.

Emozioni sarde: tra panorami e profumi

E allora via, con il vento che s’infila sotto la giacca, con il profumo del mirto e del mare che si mescolano all’aria. La KTM 790 Adventure diventa estensione del corpo e dei sensi: affonda nelle curve dell’Ogliastra, scatta sulle strade deserte della Gallura, si arrampica senza sforzo tra i tornanti della Barbagia.

Ti fermi in un paesino dell’interno, ti siedi sotto un pergolato, e davanti a un piatto di culurgiones e un bicchiere di cannonau, guardi la moto e pensi: “Siamo solo io e te una moto adatta per qualsiasi avventura, e questa terra che sembra fatta apposta per i viaggiatori a due ruote”.

I nuraghi, le rocce scolpite dal vento, il silenzio irreale dell’alba sulla costa… tutto contribuisce a trasformare il viaggio in qualcosa di mitico, quasi leggendario.

E Mirko, in sella, non è solo un motociclista. È un eroe moderno, uno di quelli che sfidano la quotidianità per entrare in sintonia con l’essenza più selvaggia e vera della strada.

E poi, l’imprevisto (o forse no)

Tutto sarebbe perfetto. Sarebbe davvero il viaggio ideale, quello che racconterai per anni agli amici, ai nipotini quando saranno piccoli… quello da cui torni con la visiera sporca di polvere e il cuore pieno di libertà.

Se solo fosse una vacanza.

Eh sì, perché Mirko Milani in Sardegna non ci va per rilassarsi. La valigia non contiene costume e infradito, ma microfono e cronometro.

Questa volta, la sua avventura ha un’altra meta: il paddock del Mondiale MXGP di Riola Sardo, dove lo attende un compito diverso dal quotidiano, ma al quale in questi ultimi anni ci ha fatto affezionare.

🎙️ Commentatore tecnico ufficiale del motomondiale MX per Rai Sport, pronto a raccontare le emozioni del motocross  con lo stesso entusiasmo con cui vivrebbe una tappa off-road nel Supramonte.

Quindi niente culurgiones (almeno non prima della diretta), niente sieste in riva al mare. Ma in fondo, che sia su un tracciato da gara o su una strada panoramica sarda, Mirko Milani e la sua KTM si sentono sempre nel posto giusto.

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